note traduzione del cognome Aprile von Hohenstaufen ,Apriliou tou Χοενστάουφεν- Aprilov Štaufové nebo také Hohenštaufové
NOTA. I Titoli Ereditati della Casa Sveva non sono mai stati sottoposti alla ratifica di cui all'articolo 23 del R.D.21-1-1929n.6 che legittimava l'uso nel regno di Titoli concessi da potenze straniere: i Titoli Imperiali svevi non erano concessi, ma ereditati.
Non poteva quindi giammai essere prerogativa regia la trascrizione di titoli nel regio registro di Stato di Roma, nè di conservazione in originale nell'archivio della Consulta Araldica perchè non concessi da chicchessia, nè potevano costituire elemento di conservazione in originale nell'Archivio della Consulta Araldica, non rivestendo la funzione di provvedimento nobiliare, nè Sovrano di Grazia, nè di atti Governativi di giustizia, quindi da non sottoporre al parere della Giunta araldica, quindi nè per decreto del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.(Note tratte da Heraldry Department relative alla traduzione del Cognome Fruher (Staufer)Avril de Hohenstaufen Aprile von Hohenstaufen pol.Hohenstaufowie;Die Staufer (Früher auch fälschlicherweise[1] Hohenstaufen genannt, Aprilis Sancta Propago , Avril de Saint Genis Aprilov Verdereskj or Semper Virens ,)
Aprile von Hohenstaufen Puoti:doppia cittadinanza
"E' un diritto fondamentale mantenere il cognome originario o quello definitivamente o volontariamente acquisito nel paese di provenienza, in sostituzione di quello originario, quale segno distintivo della propria personalita' e parte essenziale del patrimonio della persona umana e non contrasta con alcuna norma di ordine pubblico del ns stato:non sussiste ragione per porre limiti al diritto di mantenimento della propria completa identita' acquisita nello stato di provenienza".
Pubblicato da heraldrynet a 14.58 Il nome avito del castello Waiblinghen derivava da der Weibil (ovvero Aprilis),dal nome di Aubry o Avril ,nipote di Dagoberto II , rievocato da Sonichilde ,o Zolerin , Auzoll, dinastia merolitingalongobarda, sposa di Carlo Martello ,da cui Grifone (Niphi o Griffo nero' o della Signora dell'acqua Acqua o Venere Aprile ), da cui Grifone di Langeburg (Wirtemberg o Schwaben o Wurttemmberg)e Lanslebourg (Vedi Aprilis von Hohenstaufen Griffon de Lagenburg)(Genealogy Sieghardingher )
martedì 12 maggio 2009
lunedì 11 maggio 2009
domenica 10 maggio 2009
Avril (Staufer) de Saint (Hohen) Genis (Staufen)Anjou Plantagenet
I ranghi e titoli imperiali e reali di Federico II,in conformita' al Corpus Saecularium Principum di Worms , erano trasmissibili ,anche per linea femminile , attraverso il cognome .Ecco perche' SAIR La Principessa Yasmin Gelsomina Aprile von Hohenstaufen Puoti(doppia cittadinanza) e' rimasta fedele alle disposizioni araldiche dell'Impero , non contraendo matrimonio nel territorio dell'Impero e del Regno.
Estratto di nascita:i Titoli imperiali degli Hohenstaufen ed il nome trasmessi all'ultima erede di Federico II ed Isabella d'Inghilterra.
note traduzione del cognome Aprile von Hohenstaufen ,Apriliou tou Χοενστάουφεν- Aprilov Štaufové nebo také Hohenštaufové
NOTA. I Titoli Ereditati della Casa Sveva non sono mai stati sottoposti alla ratifica di cui all'articolo 23 del R.D.21-1-1929n.6 che legittimava l'uso nel regno di Titoli concessi da potenze straniere: i Titoli Imperiali svevi non erano concessi, ma ereditati.
Non poteva quindi giammai essere prerogativa regia la trascrizione di titoli nel regio registro di Stato di Roma, nè di conservazione in originale nell'archivio della Consulta Araldica perchè non concessi da chicchessia, nè potevano costituire elemento di conservazione in originale nell'Archivio della Consulta Araldica, non rivestendo la funzione di provvedimento nobiliare, nè Sovrano di Grazia, nè di atti Governativi di giustizia, quindi da non sottoporre al parere della Giunta araldica, quindi nè per decreto del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.(Note tratte da Heraldry Department relative alla traduzione del Cognome Fruher (Staufer)Avril de Hohenstaufen Aprile von Hohenstaufen pol.Hohenstaufowie;Die Staufer (Früher auch fälschlicherweise[1] Hohenstaufen genannt, Aprilis Sancta Propago , Avril de Saint Genis Aprilov Verdereskj or Semper Virens ,)
Aprile von Hohenstaufen Puoti:doppia cittadinanza
"E' un diritto fondamentale mantenere il cognome originario o quello definitivamente o volontariamente acquisito nel paese di provenienza, in sostituzione di quello originario, quale segno distintivo della propria personalita' e parte essenziale del patrimonio della persona umana e non contrasta con alcuna norma di ordine pubblico del ns stato:non sussiste ragione per porre limiti al diritto di mantenimento della propria completa identita' acquisita nello stato di provenienza".
Estratto di nascita:i Titoli imperiali degli Hohenstaufen ed il nome trasmessi all'ultima erede di Federico II ed Isabella d'Inghilterra.
note traduzione del cognome Aprile von Hohenstaufen ,Apriliou tou Χοενστάουφεν- Aprilov Štaufové nebo také Hohenštaufové
NOTA. I Titoli Ereditati della Casa Sveva non sono mai stati sottoposti alla ratifica di cui all'articolo 23 del R.D.21-1-1929n.6 che legittimava l'uso nel regno di Titoli concessi da potenze straniere: i Titoli Imperiali svevi non erano concessi, ma ereditati.
Non poteva quindi giammai essere prerogativa regia la trascrizione di titoli nel regio registro di Stato di Roma, nè di conservazione in originale nell'archivio della Consulta Araldica perchè non concessi da chicchessia, nè potevano costituire elemento di conservazione in originale nell'Archivio della Consulta Araldica, non rivestendo la funzione di provvedimento nobiliare, nè Sovrano di Grazia, nè di atti Governativi di giustizia, quindi da non sottoporre al parere della Giunta araldica, quindi nè per decreto del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.(Note tratte da Heraldry Department relative alla traduzione del Cognome Fruher (Staufer)Avril de Hohenstaufen Aprile von Hohenstaufen pol.Hohenstaufowie;Die Staufer (Früher auch fälschlicherweise[1] Hohenstaufen genannt, Aprilis Sancta Propago , Avril de Saint Genis Aprilov Verdereskj or Semper Virens ,)
Aprile von Hohenstaufen Puoti:doppia cittadinanza
"E' un diritto fondamentale mantenere il cognome originario o quello definitivamente o volontariamente acquisito nel paese di provenienza, in sostituzione di quello originario, quale segno distintivo della propria personalita' e parte essenziale del patrimonio della persona umana e non contrasta con alcuna norma di ordine pubblico del ns stato:non sussiste ragione per porre limiti al diritto di mantenimento della propria completa identita' acquisita nello stato di provenienza".
Imperial Dynasty Hohestaufen Plantagenet Avril de Saint Genis Burey Anjou
Significato etimologico e uso del nome
Come sopra anticipato, il nome "Plantageneto" deriva dal nome latino del fiore di ginestra (planta genesta) ed ebbe origine con Goffredo V il Bello, che lo prese come suo simbolo, e da cui passò al figlio Enrico II d'Inghilterra. In seguito Il soprannome "Plantageneto" fu nuovamente assunto dalla dinastia dei re d'Inghilterra a partire dal XV secolo: il primo ad usare l'appellativo fu Riccardo Plantageneto, duca di York, padre dei re di Inghilterra Edoardo IV e Riccardo III, il quale apparentemente lo assunse nel 1448. Questo soprannome venne poi tradizionalmente associato anche ai re precedenti ed è ormai tradizionale per tutti i discendenti di Goffredo.
La contea d'Angiò
I Plantageneti sono impropriamente chiamati anche Angioini per il fatto che i loro progenitori furono i Conti di Angiò e precedentemente da quelli di Gâtinais di cui un discendente sposò una erede della contea di Angiò. La linea degli angiò viene poi fatta risalire ad un oscuro nobile, Ingelger[1]. Per questo motivo i Plantageneti sono detti anche Prima casa d'Angiò.
Furono conti di Angiò:
1129-1151: Goffredo V il Bello, detto Plantageneto.
Il regno d'Inghilterra [modifica]
Furono re di Inghilterra, duchi di Normandia ed Aquitania e conti di Angiò:
Ramo principale [modifica]
1151-1189: Enrico II Plantageneto, re d'Inghilterra (nato nel 1133). Il titolo di conte di Angiò passò temporaneamente ad un fratello e in seguito ad un figlio, che gli premorirono:
1156-1158: Goffredo VI (nato nel 1134)
1169-1183: Enrico il Giovane (nato nel 1155)
1189-1199: Riccardo I "Cuor di Leone" (nato nel 1157)
1199-1216: Giovanni "Senza Terra" (nato nel 1167 e morto nel 1216). Fu l'ultimo Plantageneto conte di Angiò, questo in seguito alla sconfitta che subì a Bouvines da parte dal re di Francia Filippo II Augusto, che lo privò in seguito di tutte le terre a nord della Loira.
Gli altri Plantageneti Re di Inghilterra furono in seguito:
Enrico III d'Inghilterra 1216–1272
Edoardo I d'Inghilterra 1272–1307
Edoardo II d'Inghilterra 1307–1327
Edoardo III d'Inghilterra 1327–1377
Riccardo II d'Inghilterra 1377–1399
Dopo Riccardo II la dinastia si divise nei due rami cadetti concorrenti degli York e dei Lancaster che diedero vita alla guerra delle due rose per disputarsi il trono.
Il Casato dei Plantageneti - Lancaster [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Casato dei Lancaster.
Enrico IV d'Inghilterra 1399–1413
Enrico V d'Inghilterra 1413–1422
Enrico VI d'Inghilterra 1422–1461 e di nuovo 1470–1471
DINASTIA ANJOU PLANTAGENET HOHENSTAUFEN Figli di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, Margareth, Carlotto Enrico, Federico,Kind. (Die Zeit der Staufer-Stuttgart Museum) Linea di Federico VI figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, figlia di Giovanni Senza terra. Linea di Frederich Avril de Burey d'Anjou Hohenstaufen Plantagenet.
Federico II Imperatore 1194-1250 sposa Isabella d'Anjou Plantagenet 1214-1241
Federico Avril de Burey d'Anjou de Saint Genis Saintonge de Niphi Nerò Avril d'Imavrincour de Masquinade Weiblinghen Hohenstaufen Plantagenet 1240-1286 sposa Elisabetta d'Austria
Enrico di Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou (1285-1355) sposa Maria d'Asburgo
Aimericus Federico Enrico (1315-1380) sposa Elisabetta von Saxen
Federico Enrico sposa Elisabetta d'Austria (1347-1412)
Aimericus Enrich Thomas (182-1445) sposa Agnese di Zollern Hohenberg "Hohenzollern"
Aimerian Joseph (1432-1502) sposa Ismene (Jasemine) Esterhazy
Thomas Vincent (1457-1502) sposa Ira Troubetzkoy
Armand (1478-1548) sposa Elisabeth von Holzhappel
William (1502-1580) sposa Iolanda Lascaris Jagellone
Gripho Carolus Thomas (1535-1596) sposa Irene Paleologos Comneno
Joseph Aymericus (1567-1600) sposa Irene von Zringen
Karl Brian (1589-1669) sposa Kristine von Cossuoen
Karl Brian (1589-1669) sposa Alexandra Jagelloni
Ernest Karl John (1614-1694) sposa Katharina di Pomerania
Federico Guglielmo Aimar (1642-1719) sposa Margherita von Leyssel
Maximillian Aimericus (1670-1749) sposa Alexandra Ira Youssupova Zollerin Hohenberg
Aimericus (1700-1765) sposa Ester Putiatina Dolgurukij
Johan Brian (1729-1789) sposa Katharina von Oldenburg
Aimer William (1759-1803) sposa Maria von Hannover
Fridericus Thomas (178-1854) sposa Alexandra Hohenzollern
Ernest Johan (1807-1833) sposa Maria Oldenburg Dolgorukij
Joseph Armand Heinz (1826-1858) sposa Katharina Yusupova
Aimericus Thomas Henzio (1845-1873) sposa Elviria (detta Elpis o Elvis) Hohenzollern Yussupova
Vincent Heinz Konrad Brian (italianizzato da Lady Julie von Schwaben e Re Vittorio Emanuele 1873) sposa Giovanna Puoti von Bisanzio und von CastelloPoto
Giuseppe (1911-1985) sposa Philomene Allegro d'Alegre de Hochstaden de Hostade Isenburg de Tourzell Bourbon
Yasmin Gelsomina Elisabetta sposa Federico Ernest von Turingia Zolerin Hohenberg Hohenzollern
Kathrin Ira Yasmine von Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou Puoti und von Hohenzollern;
Albert Federico George; Burchard Frederich; Sybilla Hohenzollern Avril de Burey d'Anjou Hohenstaufen Puoti di Bisanzio
Il Casato dei Plantageneti - York
Per approfondire, vedi la voce Casato di York.
Edoardo IV d'Inghilterra 1461–1470 e di nuovo 1471–1483
Edoardo V d'Inghilterra 1483
Riccardo III d'Inghilterra 1483–1485
Note [modifica]
^ Vauchez, Encyclopedia of the Middle Ages, 65.
Collegamenti esterni [modifica]
(EN) Royal.gov.uk - The Plantagenets
(EN) EnglishMonarchs.co.uk - The House of Plantagenet
Come sopra anticipato, il nome "Plantageneto" deriva dal nome latino del fiore di ginestra (planta genesta) ed ebbe origine con Goffredo V il Bello, che lo prese come suo simbolo, e da cui passò al figlio Enrico II d'Inghilterra. In seguito Il soprannome "Plantageneto" fu nuovamente assunto dalla dinastia dei re d'Inghilterra a partire dal XV secolo: il primo ad usare l'appellativo fu Riccardo Plantageneto, duca di York, padre dei re di Inghilterra Edoardo IV e Riccardo III, il quale apparentemente lo assunse nel 1448. Questo soprannome venne poi tradizionalmente associato anche ai re precedenti ed è ormai tradizionale per tutti i discendenti di Goffredo.
La contea d'Angiò
I Plantageneti sono impropriamente chiamati anche Angioini per il fatto che i loro progenitori furono i Conti di Angiò e precedentemente da quelli di Gâtinais di cui un discendente sposò una erede della contea di Angiò. La linea degli angiò viene poi fatta risalire ad un oscuro nobile, Ingelger[1]. Per questo motivo i Plantageneti sono detti anche Prima casa d'Angiò.
Furono conti di Angiò:
1129-1151: Goffredo V il Bello, detto Plantageneto.
Il regno d'Inghilterra [modifica]
Furono re di Inghilterra, duchi di Normandia ed Aquitania e conti di Angiò:
Ramo principale [modifica]
1151-1189: Enrico II Plantageneto, re d'Inghilterra (nato nel 1133). Il titolo di conte di Angiò passò temporaneamente ad un fratello e in seguito ad un figlio, che gli premorirono:
1156-1158: Goffredo VI (nato nel 1134)
1169-1183: Enrico il Giovane (nato nel 1155)
1189-1199: Riccardo I "Cuor di Leone" (nato nel 1157)
1199-1216: Giovanni "Senza Terra" (nato nel 1167 e morto nel 1216). Fu l'ultimo Plantageneto conte di Angiò, questo in seguito alla sconfitta che subì a Bouvines da parte dal re di Francia Filippo II Augusto, che lo privò in seguito di tutte le terre a nord della Loira.
Gli altri Plantageneti Re di Inghilterra furono in seguito:
Enrico III d'Inghilterra 1216–1272
Edoardo I d'Inghilterra 1272–1307
Edoardo II d'Inghilterra 1307–1327
Edoardo III d'Inghilterra 1327–1377
Riccardo II d'Inghilterra 1377–1399
Dopo Riccardo II la dinastia si divise nei due rami cadetti concorrenti degli York e dei Lancaster che diedero vita alla guerra delle due rose per disputarsi il trono.
Il Casato dei Plantageneti - Lancaster [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Casato dei Lancaster.
Enrico IV d'Inghilterra 1399–1413
Enrico V d'Inghilterra 1413–1422
Enrico VI d'Inghilterra 1422–1461 e di nuovo 1470–1471
DINASTIA ANJOU PLANTAGENET HOHENSTAUFEN Figli di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, Margareth, Carlotto Enrico, Federico,Kind. (Die Zeit der Staufer-Stuttgart Museum) Linea di Federico VI figlio di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, figlia di Giovanni Senza terra. Linea di Frederich Avril de Burey d'Anjou Hohenstaufen Plantagenet.
Federico II Imperatore 1194-1250 sposa Isabella d'Anjou Plantagenet 1214-1241
Federico Avril de Burey d'Anjou de Saint Genis Saintonge de Niphi Nerò Avril d'Imavrincour de Masquinade Weiblinghen Hohenstaufen Plantagenet 1240-1286 sposa Elisabetta d'Austria
Enrico di Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou (1285-1355) sposa Maria d'Asburgo
Aimericus Federico Enrico (1315-1380) sposa Elisabetta von Saxen
Federico Enrico sposa Elisabetta d'Austria (1347-1412)
Aimericus Enrich Thomas (182-1445) sposa Agnese di Zollern Hohenberg "Hohenzollern"
Aimerian Joseph (1432-1502) sposa Ismene (Jasemine) Esterhazy
Thomas Vincent (1457-1502) sposa Ira Troubetzkoy
Armand (1478-1548) sposa Elisabeth von Holzhappel
William (1502-1580) sposa Iolanda Lascaris Jagellone
Gripho Carolus Thomas (1535-1596) sposa Irene Paleologos Comneno
Joseph Aymericus (1567-1600) sposa Irene von Zringen
Karl Brian (1589-1669) sposa Kristine von Cossuoen
Karl Brian (1589-1669) sposa Alexandra Jagelloni
Ernest Karl John (1614-1694) sposa Katharina di Pomerania
Federico Guglielmo Aimar (1642-1719) sposa Margherita von Leyssel
Maximillian Aimericus (1670-1749) sposa Alexandra Ira Youssupova Zollerin Hohenberg
Aimericus (1700-1765) sposa Ester Putiatina Dolgurukij
Johan Brian (1729-1789) sposa Katharina von Oldenburg
Aimer William (1759-1803) sposa Maria von Hannover
Fridericus Thomas (178-1854) sposa Alexandra Hohenzollern
Ernest Johan (1807-1833) sposa Maria Oldenburg Dolgorukij
Joseph Armand Heinz (1826-1858) sposa Katharina Yusupova
Aimericus Thomas Henzio (1845-1873) sposa Elviria (detta Elpis o Elvis) Hohenzollern Yussupova
Vincent Heinz Konrad Brian (italianizzato da Lady Julie von Schwaben e Re Vittorio Emanuele 1873) sposa Giovanna Puoti von Bisanzio und von CastelloPoto
Giuseppe (1911-1985) sposa Philomene Allegro d'Alegre de Hochstaden de Hostade Isenburg de Tourzell Bourbon
Yasmin Gelsomina Elisabetta sposa Federico Ernest von Turingia Zolerin Hohenberg Hohenzollern
Kathrin Ira Yasmine von Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou Puoti und von Hohenzollern;
Albert Federico George; Burchard Frederich; Sybilla Hohenzollern Avril de Burey d'Anjou Hohenstaufen Puoti di Bisanzio
Il Casato dei Plantageneti - York
Per approfondire, vedi la voce Casato di York.
Edoardo IV d'Inghilterra 1461–1470 e di nuovo 1471–1483
Edoardo V d'Inghilterra 1483
Riccardo III d'Inghilterra 1483–1485
Note [modifica]
^ Vauchez, Encyclopedia of the Middle Ages, 65.
Collegamenti esterni [modifica]
(EN) Royal.gov.uk - The Plantagenets
(EN) EnglishMonarchs.co.uk - The House of Plantagenet
domenica 26 aprile 2009
Querelato Barbaccia per recidivita' in Stalking diffamatorio in concorso con Marina Salvatore,adepta di sette sataniche neoborbonica
Querelato Barbaccia per recidivita' in Stalking diffamatorio in concorso con Marina Salvatore,adepta di sette sataniche neoborbonica
Sia Marina Salvatore che Barbaccia si ostinanano a diffamare la principessa in merito ad un articolo relativo all'archivio storico del Corriere della Sera, smentito, in realta'dallo stesso , ma con nota cosi' marginale e irrilevante da non andare nemmeno in circuito internet.Non ci interessa il parere di questi due calunniatori,responsabile di stalking diffamatorio pluriennale.Ci interessa testimoniare la loro palese malafede,in quanto abbiamo ribadito ,sino allo stremo che la principessa,non solo fu assolta, ma fu testimone al Tribunale di Locri e fece condannare il clan stesso, colluso con sequestratori di San luca e di Cristina Mazzotti, a quindici anni complessivi.
e'emerso inoltreche fu un falso comunicato emanato da un poliziotto , risultato effettivamente beneficiario di illeciti Fondi Sisde ,e colluso con la ndrangheta.
Abbiamo fatto il nome del Presidente del Tribunale di Locri che elogio' la Principessa Yasmin per il suo coraggio esemplare.Abbiamo fatto il nome del giudice che l'ha assolto ,perche' "il fatto non sussiste" Dr Giudice Alessandro Bravin. l'Articolo fu poi smentito dall'anticrimine di Bovalino e dalla pubblicazione degli stessi atti del Pm Muscolo che definiva tale clan colluso con SEQUESTRATORI DI San Luca.Riportiamo la smentita dell'anticrimine, ma Barbaccia, persiste nell'esibire sul suo sito L' articolo,frutto di una macchinazione, che la redazione dice di non poter rimuovere in quanto il sistema dell'archivio riporta pedissequamente quanto accaduto all'epoca. Bene, visto che Barbaccia si regola dolosamente su tale incidente, facendosene forte, noi pubblichiamo quanto emerge dall'Archivio storico dei media, in merito a sue vicende processuali.E COME DICE BARBACCIA, GIUDICATE VOI!
giovedì 23 aprile 2009
Come Poteva essere un Antiochia il giullare Barbazza e chiamarsi Barbazza a Roma ,ove gli Antiochia si chiamavano Antiochia sino al 1600?
ARMA: di rosso alla fascia sormontata da tre gigli ordinati in fascia, il tutto d'oro.
ARMA: d'argento a l'aquila di nero con le zampe poggiate sopra una divisa abbassata di verde attraversante sulla coda dell'aquila. Questa famiglia si vuole derivata da Corrado di Antiochia, Conte di Anticoli (1301). Nel 1468 Lodovica degli Orsini, era moglie di Giovan Antonio di Antiochia.Gli Antiochia erano vitali sino agli inizi del 1600 a Roma
ARMA: d'argento a l'aquila di nero con le zampe poggiate sopra una divisa abbassata di verde attraversante sulla coda dell'aquila. Questa famiglia si vuole derivata da Corrado di Antiochia, Conte di Anticoli (1301). Nel 1468 Lodovica degli Orsini, era moglie di Giovan Antonio di Antiochia.Gli Antiochia erano vitali sino agli inizi del 1600 a Roma
Barbazza , viveva mentre la stirpe De Antiochia era vitale e si chiamava de Antiochia !Come poteva essere un Antiochia?
Barbaccia dice di essere un discendente di Andrea Barbazza di Bologna .Strano pero' che di famiglie Barbazza vi fossero parecchi rami che preesitevano agli Antiochia e continuavano tranquillamente a chiamarsi Barbazza ,anche mentre erano vivi e vegeti i De Antiochia!Del Resto anche i Barbaccia si sono sempre chiamati Barbaccia , come dimostra la storia dell'Ospedale di Viterbo ,che ,nel 1320 ,parla del siculo Tommaso Barbaccia che fittava alcuni letti ai viandanti ,tra le rovine dell'Ospedale.Era vivo Federico De Antiochia , Rege Milite, che De Antiochia si chiamava , a pochi passi nell'alto Lazio. Come mai non si conoscevano?Come si puo' sostenere che un Tommaso Barbaccia, fosse un Antiochia svevo?
I Barbazza a Bologna sono vivi e vegeti ed hanno l'albero genealogico che ascende all'anno mille. Non c'e' nessuno svevo o Antiochia nelle loro radici!
I Barbazza a Bologna sono vivi e vegeti ed hanno l'albero genealogico che ascende all'anno mille. Non c'e' nessuno svevo o Antiochia nelle loro radici!
Scrive il Fabris che nel 1500 ...
"Ogni città, si può dire, vantava la sua particolare macchietta: la corte d'Urbino plaudiva a messer Roberto da Bari; alla corte di Roma era cresciuto il Barbazza, che aveva per uso, nel conversare, di " rivoltar sempre le stesse armi, con le quali era ferito, verso colui che lo feriva "; a Bologna furoreggiava Gian Antonio Fallarta, a Venezia lo Spallanca, ad Ancona il Rivale."(Fabris)
martedì 24 marzo 2009
Pietro Buren di Curlandia (detto Biron) ramo cadetto dei Buren d' Anjou
Tratto da Elogio del Duca Pietro di Curlandia del prof Scarabelli
Comune di Bologna Accademia Belle Arti Curlandina
Pietro Buren duca di Curlandia , conte di Werthemberg, era fidecommisso dei Buren Anjou Avril de Saint Genis; la figlia Dorotea eredito' la fedecommissione sull'isola di Dino appartenente a a Federico II che la dono' ,unitamente alle pertinenze ,come l'Abbazia di Acquaformosa ,ai monaci cistercensi. Tale donazione fu revocata per violazione delle condizioni espresse dall'imperatore ,dal legittimo rede Federico Avril de Saint Genis Burey Anjou, che ne detenne il possesso anche se poi finì in Russia.Essendo bene monasteriale era bene dinastico e non subiva l'uso capione , pertanto sia mediante Re Maurat che attraverso la consorte , nipote di una Colonna,che di Dorotea di Curlandia , figlia di Pietro di Curlandia, la fidecommisso passo' al nipote di Tayellard che riuscì , in virtu' del matrimonio con Dorotea a fregiarsi anche del Rango di Duca di Dino di cui era fidepossessore , ma non proprietario.Eroneamente il libro dice che l'Isola di Dino si trova nell'Adriatico,mentre e' sul Tirreno. Il ritrovamento nell'archivio dei Principi Aprile von Hohenstaufen Puoti di pergamene di Federico II,confermano che l'isola fosse di Federico II(conferma archivio di stato, cui la principessa Yasmin ha donato anche delle copie di prologhi alle stesure stesse.)
Come si puo' notare l'originale messaggio e' il Cur--landese anche in modo autografo . ,ma viene tradotto Curlandia
lunedì 23 marzo 2009
I Titoli e Ranghi di Federico II sono della Dinastia legittima Aprile von Hohenstaufen Puoti
lunedì 9 marzo 2009
I Viscardi non sono discendenti di Roberto d'Altavilla detto Wiscard o Guiscardo, semplice aggettivo
domenica 8 marzo 2009
I Viscardi non sono discendenti di Roberto il Guiscardo !
http://hohenstaufenplantagenet.blogspot.com/
Barbaccia si e' aggiunto il cognome Viscardi della Nonna.Presume che possa confondersi con gli Altavilla.Viscardi e'un nome che preesisteva agli Altavilla.E' un attributo che dovevano possedere tutti coloro che dovevano rimanere a guardia di un presidio.Non tutti furbi(o Viscardi)sono Roberto il guiscardo, dinastia estinta.Il Regno di Sicilia passo' a Ruggero d'Altavilla e a Costanza, quindi ai legittimi eredi di Federico II, ossia gli Aprile von Hohenstaufen .
sabato 7 marzo 2009
Barbaccia non e' un Antiochia ed anche se lo fosse, non ha diritto di istituire Ordini dei veri Hohenstaufen
Barbaccia nel suo sito "mi difendo",(ma da chi se non dalle conseguenze dei suoi efialta? ) copia delle norme ritrovate nei siti dei legittimi discendenti , che riportano una nota che riguarda esclusivamentela Sancta Progenie Imperiale von Hohenstaufen , in Provenza Staufer(Avril ) de Saint(Hohen) Genis(Staufen) ,ovvero Aprile von Hohenstaufen o Aprils Stoffensi Domi ou Avril de Niphi Nero' Saint Genis Sveva Sicana Fontanas. Si ,in effetti, tale nota e' quella che consente di trasmettere in perpetuum titoli, ranghi ,carismi ,e Ordini dinastici ,predicati ed agalmonia , scaturenti de jure sanguinis, ma solo ai legittimi discendenti , ossia la linea di Federico II ed Isabella d'Inghilterra.
Federico II, secondo le disposizioni testamentarie stabili' che in caso di estinzione della linea di Re Corrado e Jolanda de Brienne, il subentro riguardasse il piano di successione dei figli di Isabella d'Inghilterra, Carlotto Enrico Re di Sicilia , a favore del fratello Federico VI(Die Zeit der Staufer), la linea di Antiochia ebbe solo la contea di Celano e Molise, e mai la titolarieta' di Ordini cavallereschi, tanto meno Teutoni!
Ma Barbaccia non e' un discendente degli Antiochia, quindi il problema non sussiste.
Prof Marescotti Bentivoglio (Centro Studi Storici Araldici Ordini Equestri)
NOTA. I Titoli Ereditati della Casa Sveva non sono mai stati sottoposti alla ratifica di cui all'articolo 23 del R.D.21-1-1929n.6 che legittimava l'uso nel regno di Titoli concessi da potenze straniere: i Titoli Imperiali svevi non erano concessi, ma ereditati.
Non poteva quindi giammai essere prerogativa regia la trascrizione di titoli nel regio registro di Stato di Roma, nè di conservazione in originale nell'archivio della Consulta Araldica perchè non concessi da chicchessia, nè potevano costituire elemento di conservazione in originale nell'Archivio della Consulta Araldica, non rivestendo la funzione di provvedimento nobiliare, nè Sovrano di Grazia, nè di atti Governativi di giustizia, quindi da non sottoporre al parere della Giunta araldica, quindi nè per decreto del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.
Federico II, secondo le disposizioni testamentarie stabili' che in caso di estinzione della linea di Re Corrado e Jolanda de Brienne, il subentro riguardasse il piano di successione dei figli di Isabella d'Inghilterra, Carlotto Enrico Re di Sicilia , a favore del fratello Federico VI(Die Zeit der Staufer), la linea di Antiochia ebbe solo la contea di Celano e Molise, e mai la titolarieta' di Ordini cavallereschi, tanto meno Teutoni!
Ma Barbaccia non e' un discendente degli Antiochia, quindi il problema non sussiste.
Prof Marescotti Bentivoglio (Centro Studi Storici Araldici Ordini Equestri)
NOTA. I Titoli Ereditati della Casa Sveva non sono mai stati sottoposti alla ratifica di cui all'articolo 23 del R.D.21-1-1929n.6 che legittimava l'uso nel regno di Titoli concessi da potenze straniere: i Titoli Imperiali svevi non erano concessi, ma ereditati.
Non poteva quindi giammai essere prerogativa regia la trascrizione di titoli nel regio registro di Stato di Roma, nè di conservazione in originale nell'archivio della Consulta Araldica perchè non concessi da chicchessia, nè potevano costituire elemento di conservazione in originale nell'Archivio della Consulta Araldica, non rivestendo la funzione di provvedimento nobiliare, nè Sovrano di Grazia, nè di atti Governativi di giustizia, quindi da non sottoporre al parere della Giunta araldica, quindi nè per decreto del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.
giovedì 5 marzo 2009
Barbaccia smentito dall'Istituto Araldico Spreti
L'istituto Genealogico Araldico Spreti ,smentisce assolutamente di aver ratificato la discendenza da Federico II ,ramo naturale Antiochia, al Signor Barbaccia. La circostanza che abbia redatto un albero della sua famiglia, non significa che sia riconducibile agli Antiochia o a Federico II. Tutti hanno diritto, anche i borghesi a costruire il proprio albero di famiglia! Barbaccia, secondo il Presidente dell'Istituto Genealogico Araldico Italiano Spreti, non e' assolutamente un discendente di Federico II!
Se avessimo voluto nuocere a Barbaccia avremmo potuto denunciarlo di Falso
Barbaccia sfidava su alcuni siti la Principessa Yasmin, affermando che era stato riconosciuto erede del Barbarossa. Alcuni studiosi si rivolgevano alla Fondazione Federico II,per sapere se fosse stato vero. La Fondazione diceva di non saperne nulla e che comunque la principessa ,che era all'estero, non era interessata al problema. Anche se Barbaccia fosse stato un Antiochia poteva al massimo aspirare al titolo di conte del Molise!Quando fu chiamata dal Tribunale di Firenze ,per sapere se la stessa si opponeva,invio'una nota, alla Fondazione, affinche' la trasmettessero al Tribunale ,onde fossero i giudici a stabilirlo e non la stessa, in quanto la stessa era indifferente al problema.Registrazioni con la segreteria del Procuratore Capo di Firenze , fanno emergere che alcun pregiudizio si nutriva nei confronti di Barbaccia.Semmai emergono valutazioni della Procura di Firenze e della Segreteria della Procura Generale e della Segreteria del Procuratore Capo,sul personaggio, in piu' una persona che parlava , essendo parente di un noto storico , conosceva persino il libro di Pelliccioni di Poli e ne sollecitava l'invio dagli associati alla Fondazione . Ma noi non disponevamo del libro.Si stupiva invero come la principessa "non gli facesse vedere i sorci verdi a Barbaccia!("Registrazioni)
Se la principessa avesse avuto in animo di ostacolare Barbaccia poteva farlo:anche se Barbaccia non c'entra con le vicende familiari, resta comunque la facolta' dei legittimi eredi di opporsi all'uso del Cognome Hohenstaufen:vi sono evidenti ed espliciti motivi di opportunita' , talmente evidenti da lasciare di stucco!
Ma anche perche' Barbaccia non e' un Antiochia, ed anche se lo fosse non potrebbe che chiamarsi di Antiochia, ma mai Hohenstaufen.Avrebbe dovuto, intal caso , chiedere l'autorizzazione alla famiglia del defunto poliziotto ucciso dalla mafia Roberto Antiochia.
Fu una Associazione di consumatori ad inoltrare ai nostri associati il fax di smentita del Consigliere Rettura. Gli equivoci creati dal Barbaccia che sosteneva falsamente di avere l'avallo della Principessa Yasmin scateno' la reazione degli associati, in piu' il Tabaccaio Coco di Acireale ,nominato da Barbaccia Duca vendeva titoli affermando falsamente che fossero avallati dalla Principessa ignara di tutto! Non solo , costui millantava che la principessa fosse loro Ambasciatrice a Londra e che aveva affidato il tutto a Barbaccia e a Coco.Ma che cos'e questo pasticcio ccoccode'.....La Principessa non conosceva ne' Barbaccia ,ne' Coco, e non ha mai venduto titoli, ne' autorizzato qualcuno a farlo o a concederli!Eppure evidentemente la sua Fondazione, secondo il Gran Priore dell'Ordine illegittimo di Barbaccia Stramaglia, Capo dell'anticrimine di Poggibonsi, lka circostanza che sia stata pubblicata su un sito la smentita del Ministero Interno e della Fondazione, equivale a diffamazione.Ma che c'azzecca l'Ispettore dell'anticrimine di Poggibonsi, Gran Prioredel Barbaccia che vuole mettere ilbavaglio a giornalisti che riportano semplicemente dei link con atti di Giudici che dichiarano la famiglia del Barbaccia favoreggiatrice di Provenzano, visto che Barbaccia era un personaggio pubblico, quindi di pubblico interessee candidato alle elezioni(voti o)?
martedì 24 febbraio 2009
Se avessimo voluto nuocere Barbaccia bastava poco. La nostra colpa e' di averlo ignorato
Se avessimo voluto nuocere Barbaccia avremmo immesse su You tube le registrazioni e valutazioni su Barbaccia, unitamente al millantato credito e falso del suo neoduca venditore di patacche Coco di Acireale.
Le valutazioni private di un noto criminologo su Barbaccia.
Barbaccia si vanta che un noto criminologo non ce l'ha fatta contro la Principessa yasmin. Stia Tranquillo Barbaccia ...abbiamo consegnato ai magistrati e alla stampa le valutazioni private del criminologo su Barbaccia, da cui deduciamo perche' persino un criminologo non volesse essere immischiato con tale persona.
Solo pataccari livorosi contro la principessa Yasmin che non vende titoli, ma possa distogliere acquirenti.
Marina Salvatore, guarda caso ,era quella che diffamava il cognome Macedonio,unitamente a Barbaccia, ossia i MACEDONIO ,un casato potentissimo e tra i prestigiosi risalenti addirittura al mito della Dinastia Imperiale Macedone.Marina combatteva il Casato Macedonio Aprile von Hohenstaufen Puoti Veruli Saxe Coburgo Gotha , perche' distoglieva l'attenzione dalla vendita di Cavalierati Costantiniani di San Giorgio, riconosciuti illegittimi dallo stesso RE di Spagna.Barbaccia , d'altra parte usurpa gli ordini equestri sfacciatamente , addirittura registrati e varati anni prima dalla principessa Yasmin ,e per usurpare da impunito, prende anche una quasi omonima D'Aprile , per far confondere che parte della famiglia Aprile von Hohenstaufen Puoti, lo riconosca e si sottomette a lui, (sfacciatamente si tradiva sui blogg sfidando la legittima erede , avvertendo con sadismo da ebete che "ormai veniva traghettato come una pulce sotto le ali di un'aquila ignara"...)
Certo vendeva titoli, millantando che fossero avallati dalla principesssa ignara di tutto.
Noi abbiamo consegnato alla magistratura le valutazioni di Marina Salvatore su Barbaccia e di tutti i personaggi di cui si vanta Barbaccia.
Certo vendeva titoli, millantando che fossero avallati dalla principesssa ignara di tutto.
Noi abbiamo consegnato alla magistratura le valutazioni di Marina Salvatore su Barbaccia e di tutti i personaggi di cui si vanta Barbaccia.
Alla dottoressa Pozzi di Potenza
Abbiamo appreso che l'intervento della dottoressa Pozzi e' stato cestinato. Ci scusiamo per l'arbitrio degli addetti ai blogg.E' costume della Fondazione Federico II, ospitare critiche e contestazioni, e ,per principio, ascoltare il dissenso da chiunque provenga.Se la Dottoressa Agnese Pozzi ritiene esprimere le proprie opinioni puo' trasmettercele nuovamente . Grazie
La redazione
La redazione
lunedì 23 febbraio 2009
Genmarenostrum e Albo d'Oro :I duchi Macedonio di Napoli vitali nei Macedonio di Grotteria
Nei suoi pittorechi siti , il Barbaccia, che presume di discendere dagli Antiochia, quando il suo cognome, assolutamente estraneo, preesisteva sia ai Bartolomeo che agli Antiochia (Vedi Tommaso Barbaccia fittuario di ricovero ospetaliero di due letti, 1230 mentre era vivo il vero Federico d'Antiochia Rege Milite del Re d'Aragonae come mai non si conoscevano ?Come mai il cognome Antiochia era vitale sino alla fine del 1500 e nel 1320 , mentre erano vivi gli Antiochia, presisteva il nome Barbaccia?Come potevano i Barbaccia discendere da un Bartolomeo, se di Bartolomeo era presistente sia ai Barbaccia che agli Antiochia.? )Ne abbiamo fornito prova,ma ha osato disquisire anche sui Principi duchi Macedonio che per lui sarebbero estinti o omonimi.
Per quanto concerne i Viscardi, nel mondo vi sono milioni di Viscardi :nessuno osa chiamarsi Altavilla!Ma come si puo' fondare un pedegree, basandosi su coincidenze di soprannomi?
Ma guarda' te' da chi bisogna difendersi, disse il leone macedone ad una pulce...
MACEDONIO
Linea ducale di Grottolelle
Linea marchionale di Ruggiano e Oliveto
Linea baronale di Càmpora
Linea baronale di Poligori.
Casata patrizia napoletana del Seggio di Porto, documentata dal periodo angioino (seconda metà del XIII secolo). Ritenuta, per via del cognome, di origine greco-macedone si è estti in tutti i rami napoletani. Di essa oggi sussiste il solo ramo calabrese.
L'origine della famiglia risalirebbe alla dinastia Macedone di Bisanzio e, secondo la tradizione, sarebbe discesa da una sorellastra di Alessandro Magno, Tessalonica (Thettalonice) (figlia di Filippo II di Macedonia e di Nicesipoli di Ferete), moglie di Cassandro, re dei Macedoni. La famiglia fu detta anche Macedonio del Leone, evocando tale leggendaria discendenza (dalllo stemma con il Leone usato da Filippo di Macedonia)
Insieme ai de Dura, ai di Gennaro, ai Pappacoda, ai Venato e agli Strambone, possedevano lo juspatronato sulla chiesa di San Pietro a Fusarello, nella contrada di Napoli detta dell’Aquaro (per cui tali casate furono note come “acquarie”). Le sei famiglie, oltre ad aver ereditato lo juspatronato a seguito del matrimonio con sei sorelle ultime dei Proculo, si riteneva che avessero dato origine al Seggio di Porto.
Bartolomeo fu Inquisitore dei Baroni, medico e famiglio della Regina Maria di Sicilia, prestò denari a Re Carlo I nel 1268. Niccolò (vivente 1268/1277) prestò denaro al sovrano nel 1268. Lo stesso fecero anche un Pietro e un Enrico Macedonio nello stesso periodo, quest’ultimo fu Giustiziere di Napoli nel 1292. Teseo fu Cameriere del Re Carlo I e fu investito di Mola e Faggiano dal Re Carlo II sul finire del XIII secolo. Francesco fu incaricato di raccogliere i denari per la dote della Principessa Elisabetta d’Angiò, che andava sposa al Re d’Ungheria (1269/1270). Formello fu Sindaco della città di Napoli sotto il regno di Carlo II. Cataldo fu eletto tra i rappresentanti del Seggio di Porto per protestare presso Re Roberto I, che voleva modificare le leggi comuni contra violentatores mulierum; suo figlio Galeazzo fu Giustiziere di Taverna e Capitano a guerra di Gaeta. Pippo partecipò alle campagne in Grecia durante il regno di Roberto I. Bonello fu Tesoriere della città di Napoli nel 1329. Carlo Macedonio è citato nel 1331. Bernardo andò a Cipro ambasciatore della Regina Giovanna I di Sicilia, mentre il fratello Nicola fu al servizio militare della medesima sovrana. Pietro fu inviato dalla Regina Giovanna I come ambasciatore presso Luigi I Duca d’Angiò, con l’incarico di scortarlo in Italia; divenne poi Maresciallo del Regno, fu investito di Apice, Buonalbergo e Carife nel 1392 (o 1393), e infine fu spedito ambasciatore a Cipro nel 1404 su richiesta del Re Ladislao I. Lancillotto servì Alfonso V Re d’Aragona, poi fu ambasciatore di Ferdinando I Re di Napoli. Palamede fu Regio Consigliere di Ferdinando I e poi Maestro Razionale di Zecca. Orazio, Cavaliere di Malta nel 1515. Ottavio combatte in Piemonte nel 1515. Nicola Saverio Macedonio, 6° barone di Poligori in Calabria, fu vice-principe (governatore feudale) di Roccella per conto dei principi Carafa. Giovanni Vincenzo fu colonnello di fanteria nell’esercito spagnolo e Capitano Giustiziere di Milano dopo il 1535
Leone Macedonio fu sindaco di Napoli e in seguito nominato viceré delle Calabrie dal re Alfonso I d'Aragona e da questi discende il ramo calabrese che nel XIX secolo ereditò i titoli delle estinte linee napoletane ed, i cui membri a partire dal XV secolo furono cavalieri di di Malta; unico superstite, poiché i rami napoletani si estinsero tutti entro nella prima metà del XIX secolo. La sua sepoltura si trova nell chiesa di San Pietro Martire a Napoli, insieme a quelle di altri esponenti della famiglia Macedonio, posta sulla parete sinistra della Cappella di famiglia, dove Leone venne inumato insieme al congiunto Pietro, senescalco del re Ladislao e della regina Giovanna II. La lapide relativa recita: «Hic requiescit corpus Magnif. Domini Petri Macedonij de Neap. militis Regis Ladislai et Regine Ioanne II Senescalli. ob. 1432. 20 Januarij. Hoc est sepulcrum Magnif. Militis Domini Leonis Macedoni. 1464»
Per quanto concerne i Viscardi, nel mondo vi sono milioni di Viscardi :nessuno osa chiamarsi Altavilla!Ma come si puo' fondare un pedegree, basandosi su coincidenze di soprannomi?
Ma guarda' te' da chi bisogna difendersi, disse il leone macedone ad una pulce...
MACEDONIO
Linea ducale di Grottolelle
Linea marchionale di Ruggiano e Oliveto
Linea baronale di Càmpora
Linea baronale di Poligori.
Casata patrizia napoletana del Seggio di Porto, documentata dal periodo angioino (seconda metà del XIII secolo). Ritenuta, per via del cognome, di origine greco-macedone si è estti in tutti i rami napoletani. Di essa oggi sussiste il solo ramo calabrese.
L'origine della famiglia risalirebbe alla dinastia Macedone di Bisanzio e, secondo la tradizione, sarebbe discesa da una sorellastra di Alessandro Magno, Tessalonica (Thettalonice) (figlia di Filippo II di Macedonia e di Nicesipoli di Ferete), moglie di Cassandro, re dei Macedoni. La famiglia fu detta anche Macedonio del Leone, evocando tale leggendaria discendenza (dalllo stemma con il Leone usato da Filippo di Macedonia)
Insieme ai de Dura, ai di Gennaro, ai Pappacoda, ai Venato e agli Strambone, possedevano lo juspatronato sulla chiesa di San Pietro a Fusarello, nella contrada di Napoli detta dell’Aquaro (per cui tali casate furono note come “acquarie”). Le sei famiglie, oltre ad aver ereditato lo juspatronato a seguito del matrimonio con sei sorelle ultime dei Proculo, si riteneva che avessero dato origine al Seggio di Porto.
Bartolomeo fu Inquisitore dei Baroni, medico e famiglio della Regina Maria di Sicilia, prestò denari a Re Carlo I nel 1268. Niccolò (vivente 1268/1277) prestò denaro al sovrano nel 1268. Lo stesso fecero anche un Pietro e un Enrico Macedonio nello stesso periodo, quest’ultimo fu Giustiziere di Napoli nel 1292. Teseo fu Cameriere del Re Carlo I e fu investito di Mola e Faggiano dal Re Carlo II sul finire del XIII secolo. Francesco fu incaricato di raccogliere i denari per la dote della Principessa Elisabetta d’Angiò, che andava sposa al Re d’Ungheria (1269/1270). Formello fu Sindaco della città di Napoli sotto il regno di Carlo II. Cataldo fu eletto tra i rappresentanti del Seggio di Porto per protestare presso Re Roberto I, che voleva modificare le leggi comuni contra violentatores mulierum; suo figlio Galeazzo fu Giustiziere di Taverna e Capitano a guerra di Gaeta. Pippo partecipò alle campagne in Grecia durante il regno di Roberto I. Bonello fu Tesoriere della città di Napoli nel 1329. Carlo Macedonio è citato nel 1331. Bernardo andò a Cipro ambasciatore della Regina Giovanna I di Sicilia, mentre il fratello Nicola fu al servizio militare della medesima sovrana. Pietro fu inviato dalla Regina Giovanna I come ambasciatore presso Luigi I Duca d’Angiò, con l’incarico di scortarlo in Italia; divenne poi Maresciallo del Regno, fu investito di Apice, Buonalbergo e Carife nel 1392 (o 1393), e infine fu spedito ambasciatore a Cipro nel 1404 su richiesta del Re Ladislao I. Lancillotto servì Alfonso V Re d’Aragona, poi fu ambasciatore di Ferdinando I Re di Napoli. Palamede fu Regio Consigliere di Ferdinando I e poi Maestro Razionale di Zecca. Orazio, Cavaliere di Malta nel 1515. Ottavio combatte in Piemonte nel 1515. Nicola Saverio Macedonio, 6° barone di Poligori in Calabria, fu vice-principe (governatore feudale) di Roccella per conto dei principi Carafa. Giovanni Vincenzo fu colonnello di fanteria nell’esercito spagnolo e Capitano Giustiziere di Milano dopo il 1535
Leone Macedonio fu sindaco di Napoli e in seguito nominato viceré delle Calabrie dal re Alfonso I d'Aragona e da questi discende il ramo calabrese che nel XIX secolo ereditò i titoli delle estinte linee napoletane ed, i cui membri a partire dal XV secolo furono cavalieri di di Malta; unico superstite, poiché i rami napoletani si estinsero tutti entro nella prima metà del XIX secolo. La sua sepoltura si trova nell chiesa di San Pietro Martire a Napoli, insieme a quelle di altri esponenti della famiglia Macedonio, posta sulla parete sinistra della Cappella di famiglia, dove Leone venne inumato insieme al congiunto Pietro, senescalco del re Ladislao e della regina Giovanna II. La lapide relativa recita: «Hic requiescit corpus Magnif. Domini Petri Macedonij de Neap. militis Regis Ladislai et Regine Ioanne II Senescalli. ob. 1432. 20 Januarij. Hoc est sepulcrum Magnif. Militis Domini Leonis Macedoni. 1464»
Apogeo degli Hohenstaufen di Wladimirovicz (Bru.mar )
1320 in Sicilia Federico di Antiochia era regie milite presso il Re d''Aragona , mentre i Barbaccia ,preesistevano agli Antiochia e ai Bartolomei
Ecco una delle tante prove che i Barbaccia non discendono dagli Antiochia!
Tommaso Barbaccia proveniva da Marineo (vicino Godrano ,borgo di origine di barbaccia) .Era vivo e vegeto il Regie Milite Federico de Antiochia e gli Antiochia si sono sempre chiamati d' Antiochia o Antiochia e sono vivi e vegeti nella provincia di Ragusa, Catania, Caltanissetta!
mercoledì 18 febbraio 2009
martedì 17 febbraio 2009
Curriculum della principessa Yasmin von Aprile von Hohenstaufen Hohenzollern Puoti
La Fondazione Federico II ritiene di smentire la protervia di un signore che insulta diffama calunnia e poi finge di essere vittima della principessa Yasmin che lo ignora. Siamo venuti a conoscenza ,solo adesso, di un commento indebito ed offensivo controla legittima erede . Barbaccia e ha tentato di nobilitare il Signor Carbone senza che lo stesso glielo avesse chiesto. I parenti di Carbone hanno escluso assolutamente , unitamente al cugino sindaco di Seborga Fogliarini che il cognome Carbone sia nobile, in quanto omonimo. Ma Barbaccia pur di avere un ruolo lo nobilita' affibbiando , in contrasto ,alla legittima erede di Federico II, un albero di omonimi Apriile siciliani (rispettabilissimi comunque ,in quanto Grandi di Spagna e discendenti di Manfredi di Svevia ,oltre che Principi di Valencia duchi di Toledo , Conti di Palermo, baroni di Gimia, duchi di Muro Leccese,ma certamente non e' il ramo legittimo di Federico II ed Isabella d'Inghilterra ossia Avril de Saint Genis Burey Hohenstaufen Anjou Plantagenet.
Il Signor Barbaccia diffama gratuitamente la principessa Yasmin, affibbiandole uso disinvolto di omonimia di sigle,come Cia che secondo lui corrisponda a Consumatori Italiani Associazione .La marginalita' di chi offende sarebbe comprensibile se fosse accompagnata da buona fede, ma lo stesso tenta pateticamente di travisare la realta',mentendo e sapendo di mentire .Oltre trenta giudici di primo, secondo Terzo ,Grado e varie sezioni di Cassazione hanno ratificato il curriculum della principessa Yasmin, effettivamente Responsabile per la cultura e comunicazione della Cia , attraverso la piu' grande multinazione dell'Informazione legata alla Casa Bianca.
Il Signor Barbaccia diffama gratuitamente la principessa Yasmin, affibbiandole uso disinvolto di omonimia di sigle,come Cia che secondo lui corrisponda a Consumatori Italiani Associazione .La marginalita' di chi offende sarebbe comprensibile se fosse accompagnata da buona fede, ma lo stesso tenta pateticamente di travisare la realta',mentendo e sapendo di mentire .Oltre trenta giudici di primo, secondo Terzo ,Grado e varie sezioni di Cassazione hanno ratificato il curriculum della principessa Yasmin, effettivamente Responsabile per la cultura e comunicazione della Cia , attraverso la piu' grande multinazione dell'Informazione legata alla Casa Bianca.
domenica 15 febbraio 2009
Il Cognome Antiochia era vitale fino alla fine del 1500, come mai si chiamerebbero Barbaccia se questi non discendevano dagli Antiochia?
Quesiti posti all'istituto araldico di Palermo "Cimino "
Barbaccia sostiene che il cognome(Barbazza e poi Barbaccia ) derivi da Andrea Bartolomeo dal 1500 in poi.
Ma il cognome Barbaccia preesisteva ai Bartolomeo , come Testimonia lo Storico Cesare Pinzi ne "Gli Ospizi Mediovali L'Ospedale Grande di Viterbo -Memorie Storiche a cura Deputazione Amministrtatrice Vt Tipografia Monarchi .Tommaso Barbaccia (1320 )proveniva dalla Sicila ed Andrea di Bartolomeo detto il Barbazza da cui Barbaccia non era ancora nato (1415-1475).Come puo' discendere il cognome Barbaccia da Bartolomeo?Inoltre proprio nel 1328 Federico , figlio di Pietro,in Sicilia era Gran
Cancelliere del Regno di Sicilia,presso gli Aragona , ma si chiamava Federico d'Antiochia, come potevano essere parenti del modesto albergatore Tommaso Barbaccia(1320, siculo)di un ospedale ridotto a baracca con 11 letti di cui solo un paio validi?Solo chi guarda alla storia, come da buco della propria serratura , poteva impastare tale macedonia .E se il cognome Antiochia era Vitale in sicilia e nel Lazio fino allafine del 1500, come poteva essersi trasformato nel 1500 in Barbaccia ?Qui ci si dimentica che che vi sono atti notarili e testamenti in cui compare il cognome de Antiochia , proprio nel Lazio. Ma nemmeno il cognome Bartolomeo sostiene tale protesi insostenibile . Infatti preessiteva agli svevi e furonoanche alla corte di feederico II e Manfredi e ex libris e tombe riportano lo stemma della trre nera che mostra Barbaccia sui suoi siti. Quindi i Bartolomeo o di Bartolomeo preessitevano agli svevi antiocheni. Da qui ne discende che erano famiglie assolutamente estranee che una forzatura maledestra e temeraria tenta di far stare insieme come ingredienti di un pasticciaccio. Ironia della sorte, proprio il testo storico di Cesare Pinzi, a pagina 160 , si riporta che Mastro Giacomo di Bartolomeo di Pavia nel 1511 ivi giunse come spedaliero. Come si nota i Barbacci preesistevano ai Bartolomeo, i quali preesitevan agli Antiochia ed e'forse solo un caso che un certo Andrea Bartolomeo,che nessuno ha mai dimostrato fosse discendente di Federico di Antiochia, fosse detto Barbazza o Barbaccia per il mento o la barba.
Ne' s supporta tale mistura un predicato antiochia. ammesso che sia vero, nulla aggiunge alla circostanza che i Bartolomeo o Lembo cultori dell'apostolo fossero originari dell'Antiochia.Migliaia di predicati di nomi recano d' Antiochia, cio' non significa fosse la dinastia antiochena sveva. Potremmo crederci per esclusione, ma le cronache arabe riportano il cognome Barbaccia da Barbache , mentre prova incofutabile e' che preesistesse ai baartolomeo e agli Antiochia. Pubblichiamo alcune pagine del Capitolo Apogeo degli Hohenstaufen di Waldimirovicz , condivise anche da un noto storico che Barbaccia querelo' unitamente ad un giornalista ed ovviamente con la principessa Yasmin. gli stessi dichiararono spontaneamente che la principessa Yasmin era estranea ai fatti e che non averlo riconosciuto era una sua liberta' in quanto i conti non tornavano(la principessa ha tre lauree in materie umanistiche e storiche) , misero in evidenza che la genealogia del Barbaccia non era sostenibile e che era solo un obbligo deontologico contestarla. Se La Fodazione fosse stata interessata a ledere Barbaccia, non solo avrebbe pubblicato la prova della preesistenza dei Barbaccia, rispetto agli Antiochia , quanto la voce di Coco che millantava con una giornalista che registrava che i cavalierati fossero avalalti dalla principessa Yasmin, loro ambasciatrice a londra, cosa assolutamente falsa e ridicola. Non vi erano indizi, ma prove ed estremi per falso , tentativo di truffa e millantato credito.
l' ASSOCIAZIONE VITERBESE STORICA ci ha posto il seguente quesito: se il cognome Barbaccia preesisteva nel 1300 nella Tuscia, come puo' essere cognomizzazione di un soprannome di un giurista di nome Andrea Di Bartolomeo il quale avrebbe dato inizio alla dinastia Barbaccia, dal 1470, a causa ,sembra ,della sua sua barba? E se la famiglia Bartolomeo preesisteva agli Antiochia ed aveva lo stemma della torre,al punto che ritroviamo architetti, e traduttori alla corte di Federico II con il nome Bartolomeo o di Bartolomeo , come puo' il cognome Bartolomeo derivare da Bartolomeo d'Antiochia (Dinastia sveva antiochena),dal 1400 in poi , visto che in tale secolo ancora il cognome Antiochia esisteva con lo stemma dell'aquila?
Quindi sia il cognome Barbaccia che Bartolomeo erano cognomi antecedenti agli svevi ed addirittura al ramo Antiochia.Come puo' il perito Lo Piccolo e l'Istituto Cimino di Palermo sostenere con perizia giurata che il nome Barbaccia discenda da Andrea di Bartolomeo, dal 1470 in poi , a causa della sua barba ed asserire trattarsi dei discendenti di Federico di Antiochia, se proprio in Sicilia tale discendenza era ed e' vitale nel cognome Antiochia?Nessuna fonte storica ha mai dimostrato che i Barbazzi o Barbaccia o Andrea di Bartolomeo fosse dinastia sveva antiochena.La circostanza che la famiglia Bartolomeo o di Bartolomeo Lembo ,legata al culto del Vangelo ,provenisse dall'Antiochia e' una mera casualita' , perche' preesisteva agli svevi e alla linea siriana antiochena di Federico di Antiochia.
Certamente gradiremmo il parere dell'Istituto araldico Cimino di Palermo, in proposito.
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