martedì 10 febbraio 2009

Ecco la verita' su Seborga:parla la duchessa Pignatelli

mercoledì 11 febbraio 2009


Cultura
ilGiornale GENOVA mercoledì 02 agosto 2006, 00:00
A Seborga lite sul trono La principessa Yasmin: «La vera erede sono io»
di Sergio BagnoliVota1 2 3 4 5 Risultato Strumenti utili Carattere Salva Riceviamo e pubblichiamo in replica a un servizio di Sergio Bagnoli sul Principato di Seborga, il seguente intervento della duchessa S.Pignatelli, portavoce della principessa Yasmin von Hohenstaufen Avril de Burey Anjou Puoti Plantagenet Canmore.

A proposito dell’articolo sul caso Seborga, il definitosi Conte Umberto Savioli ha espresso solo un’esigenza di regressione e fuga onirica, da ciò che è per lui una amara realtà. La Principessa Yasmin von Hohenstaufen Avril de Burey Anjou Puoti Plantagenet Canmore è la legittima erede del Regno di Seborga ed il principato, scrigno sacro delle reliquie di Cristo, da Ella ereditate, è stato restituito, per sua volontà, allo Stato Italiano, per salvarlo dagli avventurieri e pericolosi faccendieri! Il giornalista Bagnoli intervista un uomo definitosi conte. Il signore in questione definisce Seborga territorio della chiesa, se così fosse stato, stia certo che la chiesa raramente soffre di distrazione. Non è vero, e lo dimostra la Donazione del Conte Guido di Ventimiglia che è condizionata da alcune obbligazioni disattese dai monaci benedettini (vedere pergamena di Guido Ventimiglia sui siti www.geocities.com/f_hohenzollern www.geocities.com/principato_seborga, www.federicostupormundi.it www.hohenstaufen.org.uk).
La vicenda della scoperta che la donazione di Costantino fosse un falso, legittima che il Sacro Regno di Seborga Avamposto di Gerusalemme tornasse agli eredi e discendenti diretti di Costantino, ossia i Principi Puoti, pronipoti di Re Desiderio e ai legittimi discendenti di Federico II ed Isabella d'Inghilterra. Princess Yasmin! La circostanza che i Cavalieri di Seborga fossero 11 e non 9 è essenziale poiché il nome del Gran Maestro Sovrano di Seborga, come scrivono anche gli autori del Codice del Graal ed Newton era Folco d'Anjou Plantagenet, ossia l'antenato della Principessa Yasmin (il cui nome è Anjou Plantagenet in quanto una Avril de Burey Anjou i cui nonni sono Principi Puoti di Costantinopoli).
Ella discende direttamente da Costantino, Potior Valens Valentiniano, Gallia Placidia, King Gaiseric Veruli, da Re Desiderio e dalla regina Ansa, discendente dei Re Taumaturghi del Galles e dai Potior Canmore, capostipiti dei Plantageneti. A ciò si aggiunge che ella è la discendente diretta di Federico Avril de Burey Anjou Hohenstaufen Plantagenet, figlio di Federico ed Isabella d'Inghilterra (Vedi Die Zet de Staufer e Stuttgart Museum). Questo sedicente conte calunnia la principessa affermando che si chiama Ruoppo, per giocare sull'assonanza che trattasi in realtà di una Principessa Puoti della Dinastia di Re Poto, nipote di Re Desiderio da cui il nome Puoti principi di Castelpoto e di Costantinopoli, come spiega anche lo storico Lettieri.
Avril de Burey Anjou der Staufer Niphi Nerò è il nome della dinastia Buren Anjou Hohenstaufen Plantagenet nell'ordine della Santa Colomba nell'Abbazia Avril de Saint Genis. (M. Armoriali di Francia www.geocities.com/k_hohenstaufen www.federicostupormundi.it e archivi cistercensi delle cappelle della famiglia della principessa, nelle quali ella ha rinvenute le bende di Cristo, reliquie di Cristo e documenti inediti da cui emerge che la Sindone era di Federico II. Avvenire 14 febbraio ’97).
La principessa è la legittima ed ultima discendente di Guido di Ventimiglia, attraverso Jolanda Ventimiglia Lascaris la quale non rivendicò il feudo, in quanto sposò il principe di Curlandia William Buren Hohenstaufen (alberi genealogici del 1500, discendente di Federico II). Lo Stesso Principe Alduino Ventimiglia, falconiere internazionale, cugino di Princess Yasmin, ha reclamato la nullità della donazione, per le disattese condizioni da parte dei monaci. La Principessa Yasmin, cui si è rivolto lo stesso Principe di Ventimiglia per ottenere una ratifica della proprietà, volentieri avrebbe affidato il Principato di Seborga, quale unica e legittima erede di Seborga, al cugino Alduino persona affidabile ed attendibile, ma lo stesso vi ha rinunciato per l'ottusità di una ciurma di avventurieri che miravano solo a mera speculazione e mercificazione. Correva voce dell'apertura di Casinò e macchinette, gioco d'azzardo, hotel e altro.

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