venerdì 13 febbraio 2009

l'Aquila degli Antiochia autoproclama la sua illegittimita'

Ma se Gli Antiochia nel Lazio ed in Sicilia erano vitali con il cognome Antiochia, fino alla meta' del 1500, com'e' possibile che essi da un Andrea Bartolomeo detto Barbazza (morto verso il 1470, abbiano mutato il nome in Barbazza o Barbazzi o Barbaccia, se poi i Barbaccia preesistevano nella Tuscia nel 1320 (vedi Tommaso di Barbaccia, mentre la famiglia Barbazzi di Bologna secondo il Crollalanza verso la prima meta' del 1300 ,originaria di Messina, fu trapiantata a Bologna, guarda caso nel viale detto Barberia?) E come mai lo stemma degli Antiochia rispetto a quello di Bartolomeo e dei Barbazzi muta , mentre gli Antiochia fino al 1500 ravevano per stemma l'aquila nera su campo d'argento con le zampe poggiate sopra una divisa abbassata di verde attraversante sulla coda dell'aquila . La divisa abbassata non e' altro che una brisura , ovvero una pezza araldica , un simbolo introdotto come variante all'arma principale per distinguere i vari rami di una famiglia e nel nostro caso le linee illegittime.
Per quanto concerne poi lo stemma con i gigli di Francia , esso fu una concessione di Roberto d'Angio' a quel Pietro d'Antiochia che nel 1338 si rifugio'alla corte angioina di Napoli , ottenendo feudi ed onori. (alcune note araldiche del casato Hohenstaufen di Waldimiroviz tratte dagli studi del famoso storico artista araldico Gabriele Reina)

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